Varianti non sostanziali

05 ago 2016


Approfondimento

(05.08.2016) Nel documento in allegato si illustrano le proprietà dei Livelli relative ai risultati, utilizzabili per la qualifica o meno delle varianti di progetto.

Sono da considerare varianti sostanziali quelle che comportano significative variazioni degli effetti dell’azione sismica o delle resistenze delle strutture o della loro duttilità; fra le condizioni da controllare:
a) aumento dell’eccentricità tra il baricentro delle masse e il centro delle rigidezze superiore al 5% della dimensione dell’edificio misurata perpendicolarmente alla direzione di applicazione dell’azione sismica;
b) variazione della rigidezza del singolo interpiano superiore al 20%;
c) variazione della deformazione massima del singolo piano superiore al 10%;
d) variazione dell’entità dell’azione sismica (taglio) di piano superiore al 10%. 
Nel caso di variante, vi saranno due modelli: lo stato iniziale, e lo stato modificato oggetto della variante. Le condizioni strutturali indicate nei Regolamenti (es. Delibera Regione Emilia Romagna n.687/2011) si riferiscono quindi ad un confronto fra stato modificato e stato iniziale. 
L'aggiornamento 2016.2.2 di PCM propone uno schema delle proprietà dei Livelli (=i 'piani' strutturali) che evidenzia i valori richiesti, disponibili come risultati dell'elaborazione dopo aver eseguito un'analisi sismica lineare statica o dinamica modale: 
- Pesi di piano (pesi sismici)
- Forze sismiche (forze di piano e taglianti di piano)
- Rigidezza (rigidezze alla traslazione e rigidezza torsionale)
- Baricentro e centro delle rigidezze (la posizione del centro delle rigidezze è presente solo nel caso di piano rigido)
- Deformazione massima: in direzione X e in direzione Y, nella forma + (Statica+Sismica) e - (Statica-Sismica).
Confrontando questi risultati dei livelli tra stato modificato e stato iniziale è possibile controllare le condizioni richieste.