Analisi per fasi costruttive

16 giu 2015


Notizia

(16.06.2015) PCM presenta l'Analisi per Fasi Costruttive. 

Siamo molto lieti di presentare questa importante innovazione, consistente in funzionalità esclusive proposte da PCM ai fini di una valutazione sempre più appropriata del comportamento statico e sismico degli edifici in muratura.

L'analisi degli edifici in muratura presenta ancora oggi molti aspetti in evoluzione, oggetto di studi ed approfondimenti.
Una delle problematiche più diffuse riguarda l'idoneità del modello strutturale sottoposto alle azioni di progetto, verticali (i pesi propri ed i carichi di esercizio) e orizzontali (vento, sisma).
Sia lo schema a telaio equivalente, sia altri tipi di modellazioni più evolute (FEM ad elementi 2D o 3D) operano definendo uno scheletro strutturale a cui si applicano i vari tipi di carico, trascurando in genere i diversi parametri meccanici e vincolari  che caratterizzano la risposta reale sotto diverse tipologie di azioni.
Ciò comporta una serie di approssimazioni, legate soprattutto a stati tensionali statici parzialmente rappresentativi della realtà, sotto l'azione dei carichi verticali.
Per  effetto dell'elasticità strutturale, possono nascere sollecitazioni di taglio e momento nel piano delle pareti, sia nei maschi che nelle fasce, in generale poco rispondenti all'assetto reale.
L'entità di tali azioni viene inoltre amplificata dalle irregolarità strutturali (maschi che non si corrispondono tra piani, variazioni della geometria resistente in elevazione, dissimmetrie varie).

Operando con software specifici quali PCM è possibile intervenire sui vincolamenti interni per ridurre gli effetti di queste sollecitazioni indesiderate.
Resta tuttavia aperta la problematica del corretto schema statico.
Di fatto, una delle maggiori critiche rivolte al telaio equivalente consiste nelle sollecitazioni statiche in parte inattendibili, ma è opportuno evidenziare che questa problematica esiste in tutti gli approcci (anche FEM 2D shell e 3D brick) che operano su uno schema fisso per le diverse azioni: la presunta raffinatezza del modello non aumenta affatto la sicurezza nella valutazione del comportamento statico.

E' necessario quindi indagare sulle possibilità offerte da un'analisi strutturale che possa tener conto in modo chiaro ed appropriato del diverso comportamento strutturale sotto diversi tipi di azioni.
Si apre così l'argomento delle Fasi Costruttive, particolarmente importante per gli edifici in muratura. Infatti, l'edificio viene costruito nel campo gravitazionale: ciò significa che il telaio elastico completo non si attiva finché la costruzione non è ultimata.
Pertanto:
• sul telaio finale agiscono i carichi di esercizio (i variabili Q) e quelli eventuali possibili nella vita della struttura (vento, sisma),
• mentre i pesi propri e i permanenti strutturali (G1, G2) vengono applicati progressivamente durante la costruzione provocandone l'assestamento.
La schematizzazione della struttura verrà quindi modificata opportunamente per descrivere l'assetto generato dai carichi verticali in fase costruttiva, prevalentemente consistente in sforzi normali nei maschi e in comportamenti ad arco delle fasce.
In tal modo, tagli e flessioni complanari sia nei maschi sia nelle fasce saranno sostanzialmente determinati dalle azioni orizzontali (vento, sisma) e non dai carichi verticali.
Ovviamente la modellazione deve in ogni caso rispettare le azioni flessionali presenti in campo statico: si pensi ai momenti ortogonali dovuti ai disassamenti in elevazione.

In PCM tutte le modifiche previste rispetto al telaio definito dall'Utente sono state studiate per rispettare il comportamento reale dell'edificio, o comunque per definire un comportamento ragionevolmente vicino a quello reale. Non si tratta quindi di artifici per evitare verifiche non soddisfatte, ma di ipotesi meccaniche e vincolari idonee per descrivere l'assetto statico delle strutture, nel rispetto della storia costruttiva.

Oltre alle fasi costruttive applicate al singolo edificio costruito in modo unitario, per PCM sono state studiate apposite procedure per fabbricati costruiti in due epoche diverse.
Un esempio riguarda la sopraelevazione, dove la parte edificata successivamente viene costruita su una struttura sottostante già assestata: nel corso dell'analisi per fasi costruttive, è quindi necessario diversificare il comportamento della parte originaria da quella edificata successivamente.

Queste nuove funzioni pongono ancora una volta PCM all'avanguardia nel campo dell'analisi strutturale degli edifici in muratura in ambito professionale.
Gli algoritmi applicativi sono stati studiati e testati dal Gruppo di Ricerca composto dagli Ingegneri strutturisti (è in corso di pubblicazione l'articolo scientifico dedicato):
• Ing. Francesco Pugi, responsabile del settore Ricerca e Sviluppo Aedes,
• Ing. Alessio Francioso, MSc in Analisi e Progettazione di Strutture Antisismiche, National Technical University of Athens,
• Ing. Giacomo Sevieri, Dipartimento di Ingegneria, Università di Pisa.