Campi Flegrei, sisma del 27 settembre: accelerazione e Jerk nella zona epicentrale del bradisismo

28 set 2023


Notizia

 (28.09.2023) Pubblicato su Ingenio un nuovo articolo di di Massimo Mariani e Francesco Pugi
Campi Flegrei, 27.09.2023. Accelerazione e Jerk nella zona epicentrale del bradisismo: particolarità del fenomeno.
Il territorio dei Campi Flegrei è stato interessato, il 27 settembre 2023, da un evento sismico di magnitudo 4.2 inquadrato nella dinamica del bradisismo. 
Il fenomeno in corso è oggetto di una particolare attenzione da parte dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Per l'evento del 27 settembre 2023 l'entità dei danni rilevati è minima, grazie anche alla breve durata del sisma. 
Ai fini della conoscenza delle caratteristiche del moto sismico che interessa le costruzioni ed in particolare quelle poste nella zona epicentrale, si rivela interessante lo studio dell’accelerazione e del jerk (corrispondente al contenuto impulsivo dell’accelerazione). 
Gli Autori hanno elaborato il tracciato tridimensionale sia dell'accelerazione che del jerk (variazione dell'accelerazione, corrispondente al contenuto impulsivo dell'accelerazione sismica), utilizzando un apposito software (Seismic3D, di Francesco Pugi). L'attenzione è stata focalizzata sulla relazione fra le tre componenti (le due orizzontali e la verticale) e in particolare sulla verticale; per il jerk sono stati analizzati gli spettri di Fourier, fondamentali per l’individuazione delle frequenze dominanti.
Le elaborazioni hanno consentito alcune interessanti considerazioni.
Il fenomeno ha presentato picchi sia di accelerazione che di jerk rilevanti, ma, come sopra accennato, la durata dell'evento è stata breve: l'intervallo delle sollecitazioni impulsive, corrispondenti al jerk forte: (≥2g/s) è stato pari a poco più di 2s. 
Questo può giustificare la sostanziale assenza di danni significativi sugli edifici.
Gli elevati valori dei picchi e delle frequenze del jerk, queste ultime causa di possibili risonanze nelle strutture più rigide, confermano l'importanza di esaminare la vulnerabilità degli edifici maggiormente coinvolti dall’evento nell’ottica della prevenzione, data la ripetizione attesa nel tempo di eventi di questo tipo.
Analogamente alle costruzioni interessate da fenomeni sismici di origine diversa rispetto a quella dell'evento in oggetto, di tipo vulcanico, per gli edifici in muratura è sempre auspicabile eliminare le criticità nelle qualità costruttive e nei collegamenti fra gli elementi strutturali, contrastando le cause delle disgregazioni anche conseguenti all’accumulo delle deformazioni successive subite dall’intimo murario.